TERAMO – Ha preso avvio al Parco del Cerrano il progetto “Salvafratino 2014” che, come ogni anno, coinvolgerà le Guide del Cerrano, il Pros e altri volontari che vorranno prendere parte all’iniziativa. La campagna di volontariato, organizzata dall’AMP in collaborazione con la Stazione Ornitologica Abruzzese, è volta a tutelare il Fratino (Charadrius alexandrinus), piccolo uccello migratore che frequenta le nostre spiagge nel periodo di nidificazioni tra marzo e giugno, e nel contempo a salvaguardare l’ambiente delle dune e pinete del parco marino. La campagna di volontariato è mirata sia alla sensibilizzazione del progetto, che alla conservazione dell’animale, anche mediante gli operatori del settore: veterinari, balneatori, istituzioni. Aspetto fondante sarà quello dell’educazione ambientale, rivolta agli studenti delle classi primarie e secondarie di Pineto e Silvi, che verrà svolta sul campo e in classe. Particolare attenzione sarà rivolta ai proprietari dei cani che, lasciati liberi in spiaggia, arrecano danno alla specie, distruggendo le nidificazioni o mangiando le uova di fratino. “Le azioni di conservazione messe in atto dall’AMP stanno portando benefici a questa specie – ha evidenziato ilPresidente dell’AMP Benigno D’Orazio – com’è emerso dai resoconti dei progetti portati a compimento negli anni passati. Proseguiremo con determinazione nella nostra attività di prevenzione, sensibilizzazione e educazione ambientale, che si coniuga al progetto di caratterizzazione ambientale degli stabilimenti balneari e a quello più ampio di “Cerrano Torre d’Europa”. Il lavoro che ogni cittadino può fare per aiutare il progetto e consentire la schiusa delle uova si riassume in pochi ma importantissimi gesti: non avvicinarsiai nidi, spesso facilmente identificabili dalle protezioni di rete a maglia larga posizionate dai ricercatori; non portare ilproprio cane lungo le spiagge in questo periodo e chiedere agli altri di tenerli al guinzaglio segnalando il pericolo che disturbino la nidificazione del Fratino; avvisare l’Area Marina Protetta o la Guardia Costiera per qualunque avvistamento di nido o per qualunque azione rilevata che li possa danneggiare.